MI PIACE LO STILE LE BUONE MANIE L'ISTRUZIONE E IL BUON TALENTO DI FEIJOO MI DISPIACE DI AVERLO CHIAMATO IN QUESTO BLOG FRATELLO MARISTA I SUOI MODI SONO CHIERICI E SI VEDA CHE HA LETTO O BENE
L'IRENISMO DI ZP E “1984”. PRIMA DI UNA SOCIETÀ GLOBALE.
◘ La falsa pace che significa guerra e lotta interna, quando subiamo il lavaggio del cervello, responsabili della schizofrenia del mondo attuale
Antonio Parra Galileo
In questi giorni sono ossessionato dall'irenismo di ZP e da tutta quella filantropia di cornamuse e tamburelli che ci dice che “to er mundo e güeno”. Alcuni lo chiamano buonismo e altri panfilia, sicuramente perché ha riempito la terra di panfiliaci che ficcano le cornamuse attraverso le urne con un mezzo sorriso. Il nostro presidente è un bravo ragazzo e capisco anche se non condivido il suo meraviglioso progetto di alleanza di civiltà, vediamo a cosa serve tutto questo, che gli ebrei moreschi e cristiani si danno il becco a vicenda e trasformano le lance da guerriero in vomeri, come hai già visto e profetizzato Isaia. Non lo so, non lo so. Vedremo.
Il presidente spagnolo si eleva così a leader mondiale mettendo in moto l'utopia!... Mentre sorride dal parapetto delle sopracciglia circonflesse e si aggiusta i polsini della camicia, allungando le maniche della giacca. Ha quel segno di spunta. CREDO CHE PAPA FRANCESCO CADA IN QUELLA STESSA ERESIA
--- Non parli di uno scherzo, Verumtamen?... Che quelli di COPE, Libertad Digital, El ABC, El País, sono tutti la voce del loro maestro. Giornalisti sotto dettatura del loro signore e tu non sei altro che un povero blogger di chitarra.
---Certo, Quosquetandem, qualcosa di sì. Per morire il brutto. Vado per la mia strada, diacono la verità, canto sempre il vangelo.
--- E una risposta per il nuovo mondo coraggioso?
---Andrà tutto bene, mio amato Quosquetandem. Sai già, amato discepolo, che la satira è uno dei punti di forza degli acuti Peripatetici. Penso di essere uno di loro. Non ti accorgi di noi quando parliamo davvero o stiamo scherzando,
CONOSCENTI E IDRAULICI
È un semplice idraulico e un amanuense sotto la dettatura degli altri. Stiamo toccando un mondo felice con la punta delle dita. Ma in questo mondo super efficiente e al governo delle regole del Grande Fratello Grasso (il Big Fatcat, il gatto grasso), i libertari come me avranno difficoltà.
Chiedo il permesso e invoco la misericordia dell'Altissimo perché questo grande progetto di design capovolge le mie convinzioni cristiane. Sto rileggendo il maestro Orwell con il quale ho avuto contatti a Hull quando avevo fame e mi sono dimenticato della gazuza che comprava i libri dei Pinguini.
Per un paio di scellini ho sacrificato un pasto e ho ottenuto due dei suoi libri senza tempo: 1984 e La fattoria degli animali[1]. Il tributo alla Catalogna mi è sempre sembrato inferiore perché racconta le sue disgrazie sul fronte dell'Ebro.
Ma la sua penna d'oca sottile e senza cuciture si erge di nuovo in alto nei suoi racconti erranti Dentro e fuori Londra e Parigi, dove si riferisce a qualcosa nella sua biografia come vagabondo[2].
I mendicanti sono figure preoccupanti che tuttavia perseguitano il cervello di ogni scrittore, soprattutto se di genio.
Lo scrittore di razza intuisce che la sua vita potrebbe finire nella stessa strada del mendicante. Dio ci liberi.
Molte volte si mette involontariamente dietro un personaggio di sua invenzione e ciò che c'è dietro non è finzione. Gli succederà.
LA PAROLA È MAGIA NERA
Per l'arte del birlibirloque per quella magia che la parola deve creare per intuire. Il buon scrittore indovina il futuro, sebbene l'ufficio del romanziere abbia poco a che fare con quello dell'aruspice o del profeta della chiromanzia, ma poiché il profeta parla in nome della divinità, come un aruspice, indaga le viscere nere degli uccelli quando le oche sono gracchiare al Campidoglio; questo accade ora ed è sempre successo, e, come chiromante, ha qualcosa di stregone e mago che caccia attraverso la parola dell'aura spirituale che emana da tutti gli esseri.
In essi il poeta trova l'aura e sprizzano scintille. Siamo in quelli. La solitudine dello scrittore, l'abbandono, la miseria e la fame subite dai geni.
A volte scrivere è un atto profetico e in Orwell, il derelitto dell'Embankment sulle rive del Tamigi, e il guerriero della nostra guerra civile, a cui importava più delle pallottole franchiste nella sua fiaschetta ridotta perché se gli mancavano le sigarette era un uomo all'Acqua. Senza tabacco, non era in grado di coordinare le sue idee o scrivere un paio di frasi.
Nel “1984” proietta il mondo di oggi con i suoi ministeri della verità, il doppio discorso e il nuovo linguaggio, i ministeri della Verità e la presenza di un potente governo onnisciente, come romanzieri malvagi e onnipresente come Dio stesso.
UN MONDO BENEDETTO, GRANDE FRATELLO VEGLIO
Il Grande Fratello della tirannia tecnologica e totalitaria. I "democratici" (tra parentesi, sentito dire che non ho niente contro la democrazia propriamente intesa, poiché la carità inizia sempre con se stessi) si incazzano
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